Il futuro di Mps deciso sulla pelle della città e dei lavoratori

Con la decisione della Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps di votare sì a tutti i punti all’ordine del giorno della prossima assemblea straordinaria degli azionisti prevista per il giorno 9 ottobre, si segna irrimediabilmente il destino della Fondazione stessa e di tutto il territorio senese. Ancora una volta si è fatto carta straccia dei principi statutari, che avrebbero dovuto ispirare la Deputazione Anmministratrice, e dei numerosi appelli provenienti dalla società civile e da alcune forze politiche così come è caduta nel vuoto la richiesta della Commissione Affari Generali del Consiglio Provinciale di Siena. 

Noi di Idv vogliamo tornare a esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori e ai sindacati di Mps. Purtroppo, ancora una volta, si è preferito assecondare la volontà di un banchiere rinviato a giudizio e di rigettare le istanze della comunità senese. Non sappiamo quali siano le motivazioni che abbiano spinto la deputazione Amministratrice a decidere di privare l’assemblea degli azionisti di importanti poteri, ma sappiamo che dal 9 ottobre nulla sarà più come prima: la Fondazione vedrà scendere la quota in Banca Mps a livelli tali da renderla ininfluente e Profumo potrà mettere in pratica lo scellerato Piano Industriale che rischia di impoverire tutto il territorio nazionale con la chiusura degli sportelli e determinerà forti riduzioni occupazionali, attraverso operazioni quali la cessione del Consorzio Operativo e di altri importanti rami d’azienda. 

La cosiddetta strategia di rilancio di Mps non è altro che un modo per far ricadere sul territorio e sui lavoratori le responsabilità di chi l’ha gestita. 

E questo sarebbe il rinnovamento del duo Viola-Profumo dopo la gestione Mussari?

Su Profumo abbiamo sempre detto di NO

Fratello Illuminato tira in causa IDV Siena affermando che “Alessandro Profumo rinviato a giudizio è il banchiere di fiducia del PD ceccuzziano, di Rosy Bindi, di Giuliano Amato, con il sostegno di SEL, IDV di Siena, Riformisti e Siena Futura.”

Niente di più sbagliato: dai numerosi comunicati stampa sull’argomento si evince chiaramente che IDV Siena,  ha sempre osteggiato la nomina di Profumo a Presidente della Banca MPS con una linearità che non lascia dubbi e tra l’altro sempre avallata e rafforzata dalle iniziative regionali e nazionali del Partito.

Così, tanto per mettere i puntini sulle i.

 

Aggiornamento: poco fa è arrivata la rettifica

La Deputazione Generale della Fondazione MPS si deve dimettere

Stamattina nel Consiglio Provinciale di Siena abbiamo discusso di Fondazione MPS. Qui l’intervento completo, di seguito il comunicato stampa che ne è scaturito:

“Credo che alla luce di quanto è successo, tutti e 16 i Deputati della FMPS dovrebbero trarre le conseguenze e rassegnare le proprie dimissioni”, lo ha dichiarato, questa mattina durante la seduta del Consiglio provinciale a Siena, Antonio Giudilli, Capogruppo Idv in Provincia e Coordinatore provinciale Idv Siena. “Lo devono fare, non solo alla luce di quanto esposto finora, ma anche e soprattutto per non aver saputo mantener fede a quello che, dopo il passaggio da Istituto di Diritto Pubblico a SPA, era il mandato implicito della città: salvaguardare il patrimonio della Fondazione e conservare la senesità della Banca MPS. Hanno fallito su tutta la linea e quindi devono dimettersi. Credo anche che, a questo punto, anche l’Ente nominante Provincia debba richiamare gli amministratori della Fondazione alle loro responsabilità soggettive ed oggettive e valutare, eventualmente e se necessario, di intraprendere azioni di rivalsa nei loro confronti”. Continua a leggere “La Deputazione Generale della Fondazione MPS si deve dimettere”

Il “caso” Senni, col senno di poi

Che la crisi del sistema di potere legato alla Banca MPS e alla Fondazione fosse grave e profonda non è un mistero per nessuno: ma che la gravità della crisi portasse i sei consiglieri comunali che si richiamano all’ex Margherita ad uscire pubblicamente ed esplicitamente contro la parte maggioritaria del PD locale con un’aspra polemica, non è cosa che può restare inosservata.

Costoro, infatti, anziché dichiarare la propria soddisfazione di fronte ad un gruppo consiliare di minoranza che si avvicina alle posizioni della maggioranza di cui essi stessi sono parte integrante, come ci sarebbe da aspettarsi in base ai più ovvii canoni della logica e della decenza politica, si lamentano a tal punto da sostenere addirittura che l’adesione dell’UDC Senni ad una mozione di maggioranza “mette in discussione i risultati delle elezioni”.

Con ciò confermando una cosa molto evidente: gli ex margheritini non sono per niente interessati al merito delle questioni e tanto meno alla soluzione dei problemi che mettono in discussione il benessere della comunità, ma si preoccupano esclusivamente di rimanere i soli a pretendere posti e connessi privilegi facendo valere la loro forza di pressione e di ricatto all’interno del partito al quale appartengono. Questi signori, insomma, non riescono a tollerare il tentativo di inserimento di possibili concorrenti, pur provenienti dalla loro comune matrice democristiana: è bastato che la nomination di Profumo non fosse accompagnata da quella di Alfredo Monaci alla vicepresidenza (absit iniuria verbis), pur ventilata dalla stampa, per scatenare il pesante avvertimento pubblico.

D’altro canto è anche vero che il paventato passaggio di Senni alla maggioranza, insieme ad altri segnali provenienti da parte dell’opposizione, potrebbe addirittura prefigurare, data l’attuale “geografia” del Consiglio, la costituzione di maggioranze consiliari su singole questioni in grado di prescindere perfino dal voto dei suddetti, riducendo ulteriormente e pericolosamente il loro potere contrattuale sul monopolio del potere cittadino. Un modo questo, a mio avviso, indecente di fare politica contro il quale IDV si appella alla società civile senese.

Essere alleati non significa avere i paraocchi

Non mi stupiscono le parole di Giulio Carli, segretario comunale del PD di Siena, il quale non perde occasione di intervenire, ogni qualvolta l’IDV entra nel merito delle scelte che afferiscono la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, per difendere questo o quello. Non nascondo che un po’ le stavo aspettando. Questa volta, a fronte di un intervento preciso e circonstanziato del Segretario Regionale IDV Fabio Evangelisti e del Sen. Elio Lannutti sulla inopportunità di proporre Alessandro Profumo alla guida della Banca MPS in quanto rinviato a giudizio per una presunta frode fiscale, il Carli non trova di meglio che attacare IDV sul piano politico e su quello personale. Carli parla di una scelta avvenuta in piena autonomia ma sappiamo tutti come stanno le cose: le proposte dei sei rappresentanti in cda rispondono ai soliti equilibri politici e alle solite spartizioni di potere. Italia dei Valori è da sempre attenta alle vicende del più importante gruppo bancario toscano e terzo in Italia e del suo principale azionista di riferimento. Se la Banca e la Fondazione sono nelle drammatiche condizioni in cui versano, non è certo per colpa “degli attacchi esterni sulla nostra città” ma proprio per le passate “scelte fatte dagli enti e dalle istituzioni chiamate a scegliere“.  Non ci faremo certo intimidire dalle note stampa del segretario comunale del PD e continueremo nella nostra azione critica e di denuncia, pur restando al governo in consiglio provinciale e nei comuni della provincia: alleati non significa avere i paraocchi.